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I numeri delle professioni: cosmetica

Le dimensioni del mercato della cosmetica in Italia e in Europa e la sua evoluzione

Un settore in forte crescita

Quello successivo ai lockdown del 2020 è stato definito “biennio straordinario” per il settore cosmetico. La produzione è cresciuta di quasi dieci punti percentuali rispetto al pre pandemia, superando gli 11,8 miliardi di euro. L’export, che rappresenta il 41% della produzione, è cresciuto del 14%, con un valore che supera i 4,8 miliardi di euro, mentre il mercato interno, ha segnato un +8,8% per 10,6 miliardi di euro complessivi. La domanda nazionale si è concentrata maggiormente nei confronti dei prodotti per la cura della pelle (viso e corpo) che rappresenta la quota maggiore dei consumi, pari a circa il 35%.

La fonte di riferimento è il Rapporto Annuale 2022 di CosmeticaItalia, associazione nazionale delle imprese cosmetiche, che ogni anno traccia i trend del comparto.

Le aziende italiane nel contesto europeo

Come evidenzia il Rapporto Cosmesi 2022 del Centro Studi del Sole 24 Ore, l’Italia è il terzo sistema economico nella cosmesi dopo Germania e Francia. Le maggiori aziende della cosmesi in Italia non sono quotate, come per le imprese del comparto Farmaceutico. L’eccezione è Intercos, che ha ricavi pari a 606,5 milioni di euro e contava 5191 addetti nel 2020.

Ben 16 fra le prime 30 società non quotate del comparto cosmetico sono italiane, come 11 delle Top 30 aziende europee della cosmesi sia per fatturato sia per numero di addetti. Le altre società in classifica non quotate sono perlopiù francesi o tedesche. Dopo la cassa integrazione del primo periodo pandemico, il comparto cosmetico segna nel 2021 valori positivi di occupazione e oggi nel complesso l’intera filiera conta 400 mila persone impiegate.

La dimensione delle aziende

Le prime 5 aziende presenti in Italia non quotate per numero di addetti sono Limoni SpA con 2651 addetti nel 2020, Kiko SpA con 2561 addetti, Alfa Parf Group SpA con 1700 addetti, Bottega Verde SRL con 971 addetti e Profumerie Douglas SpA con 784.  Limoni e Kiko sono rispettivamente quarta e quinta in Europa per numero di addetti, mentre la prima in assoluto del comparto è Superdrug Stores Plc con 13 mila addetti.

Il comparto è cresciuto negli ultimi anni – scrive sempre CosmeticaItalia: +1,7% del  fatturato da prodotti venduti nelle farmacie, +1,3% da prodotti venduti in profumeria, +0,6% di fatturato nella grande distribuzione e addiruttura +10,6% dal porta a porta. Nel prossimo futuro ci si aspetta un’ulteriore incremento: il 3% in più di fatturato dovrebbero percepirlo i negozi di parrucchieria e il 2.5% i saloni di bellezza. Un balzo in avanti del 4,5% infine dovrebbe registrarlo il fatturato derivante dall’export.

La distribuzione sul territorio italiano

Come mostrano le rilevazioni Istat, l’industria cosmetica è presente prevalentemente nelle regioni settentrionali del paese. La Lombardia è la regione con la più alta densità d’imprese cosmetiche con oltre il 55% del totale, in ragione di un gran numero di aziende terziste. Il totale del valore della produzione dei terzisti supera infatti i 1.8 miliardi di euro (in crescita dell’8,0% rispetto al 2020), per il 76% concentrati in Lombardia. Dopo la Lombardia, il 10% delle imprese cosmetiche opera in Emilia Romagna, il 7% in Veneto e il 6% in Toscana. Anche le erboristerie registrano mediamente una crescita di fatturato: i consumi in erboristeria sono cresciuti nel periodo 2020-2021 del 13,8%, quelli in profumeria del 21,3%.

L’evoluzione del mercato: e-commerce e i prodotti più richiesti

L’e-commerce è il settore che ha risentito di meno del lockdown, anzi ha registrato il boom più accentuato, con trend a doppia cifra negli ultimi anni e un +23% di vendite per un volume di vendita che supera gli 870 milioni di euro. Dal 2011 al 2019 i volumi di vendita online erano triplicati dal 2011 al 2019, e con la pandemia vi è stato un ulteriore impulso con un +45,7% delle transazioni online tra il 2019 e l’inizio del 2022.

La rilevazione di Human Highway condotta nella primavera 2022, rileva in particolare che sono acquistati online alcuni tipi di prodotti: quelli che hanno aspetti legati alla connotazione naturale, alla sostenibilità e alla formulazione. Ci si orienta all’acquisto online perché costa meno ed è comodo ricevere tutto a casa.

Statista stima infine che a livello mondiale il mercato mondiale di cosmetici e prodotti di personal care “naturali e organici”, pari oggi a 32 miliardi di dollari, toccherà i 50 miliardi nel 2027: 21,5 miliardi per la sola cosmesi vegana e 26,1 miliardi (questo entro il 2030 secondo le stime della Vantage Market Research), per i prodotti per capelli e pelle. Attualmente gli europei sono i principali acquirenti di prodotti cosmetici (il 36% delle vendite), in primis Regno Unito e Germania.