L’ingegneria ambientale riguarda la progettazione di beni, servizi e strutture che abbiano un basso impatto ambientale o che abbiano un obiettivo di protezione del territorio, la messa in sicurezza di infrastrutture e territori, il risanamento e la bonifica di ambienti inquinati, la certificazione della qualità ambientale, la valutazione dell’impatto ambientale, la gestione di progetti ambientali, il monitoraggio delle risorse.  Sono di competenza dell’ingegneria ambientale anche attività relativamente recenti come la transizione ecologica, lo sviluppo di economia verde (green economy) e della cosiddetta industria 4.0 (che fa ampio uso di nuove tecnologie e dell’IoT, Internet of Things). Un concetto a cui spesso si fa riferimento in questi contesti è sostenibilità ambientale. Nell’industria e nell’edilizia, questo concetto indica la condizione in cui la produzione di beni, la costruzione di strutture o l’erogazione di servizi avvengono senza precludere l’accesso alle risorse naturali per le generazioni future, ovvero senza compromettere l’ambiente. Esistono interpretazioni più ampie o più specialistiche a seconda del settore, in parte in via di definizione, anche alla luce del fatto che le figure professionali dedicate sono relativamente recenti e le esigenze delle aziende e di rispetto delle norme ambientali sono in continua evoluzione.

Nel concreto, la sostenibilità ambientale può riguardare diverse fasi del processo produttivo industriale o di quello edile: il tipo di materia prima e come viene prodotta/estratta, l’efficienza della logistica e dei trasporti, la riduzione di emissioni di gas serra, il consumo energetico e il tipo di energia usata, l’uso di packaging a basso impatto aziendale, lo smaltimento dei rifiuti o la loro eventuale immissione in un sistema di economia circolare (in cui gli scarti di un’azienda diventano la materia prima di un’altra).

La sostenibilità ambientale deve essere in equilibro con altri due tipi di sostenibilità che riguardano le aziende: quella economica e quella sociale. La figura professionale, presente in alcune aziende di grandi dimensioni, che ricerca l’equilibrio tra queste diverse esigenze è indicata come manager della sostenibilità. Più di frequente, queste attività sono disgiunte tra vari settori aziendali e diverse aziende, di media e grande dimensione, si sono ormai dotate di persone specializzate in sostenibilità aziendale.

Per scoprire i mestieri leggi anche:

• Per cosmetici più ecosostenibili, intervista a Laura Broleri, ingegnera, che si occupa di sostenibilità ambientale dei processi aziendali
• Produrre in modo ecosostenibile, intervista a Elena Chisena, ingegnera che si occupa di sostenibilità ambientale aziendale
• Progettare edifici confortevoli ed ecosostenibili, intervista a Elena Biason, ingegnera civile, si occupa di sostenibilità e risparmio energetico

Tipi di lauree e opportunità di lavoro

Le classi di laurea più indicate per lavorare nell’ingegneria ambientale (edile o industriale) sono:

• triennali in Ingegneria civile ambientale
• triennali in Ingegneria industriale
• magistrali in Ingegneria civile
• magistrali in Ingegneria energetica e nucleare
• magistrali in Ingegneria per l'ambiente e il territorio

Questi percorsi di studio preparano figure professionali con diversa specializzazione a seconda della declinazione specifica della laurea (che varia a seconda degli atenei) e del percorso di tesi di laurea che verrà scelto.

Tutte offrono ottime possibilità di impiego post laurea come illustrato nelle tabelle seguenti (dati di occupazione generali, non relativi a una specifica professione). Nell’interpretare i dati relativi alle lauree triennali va considerato che la maggior parte delle persone dopo il diploma non lavora perché non cerca lavoro in quanto prosegue gli studi.

Lauree triennali

Lauree magistrali

Fonte: Almalaurea, Indagine 2022