Interviste e percorsi

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Dai tuoi interessi al mondo del lavoro

I numeri delle professioni: musica classica

Scopri quanti sono gli enti musicali e quante persone lavorano nel mondo della musica

Non esiste un dato statistico su quante siano le persone assunte nelle orchestre italiane. Non esiste infatti un albo dedicato, né una federazione delle orchestre italiane che raccolga i dati a tappeto. Come misurare le dimensioni del mercato, dunque? Iniziamo da quanti sono gli enti musicali.

Quanti e quali sono gli enti musicali

In Italia esistono 14 fondazioni lirico-sinfoniche, 13 istituzioni concertistico-orchestrali e 27 teatri di tradizione, che hanno musicisti e musiciste assunti con contratto da dipendenti.

Le 14 fondazioni lirico-sinfoniche sono gli 11 teatri lirici e le due istituzioni concertistiche assimilate:

  • il Teatro Comunale di Bologna
  • il Teatro Comunale di Firenze (ora, Fondazione Teatro del Maggio musicale fiorentino)
  • il Teatro Comunale dell'Opera di Genova (ora, Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova)
  • il Teatro alla Scala di Milano
  • il Teatro San Carlo di Napoli
  • il Teatro Massimo di Palermo
  • il Teatro dell'Opera di Roma
  • il Teatro Regio di Torino
  • il Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Trieste
  • il Teatro La Fenice di Venezia
  • l'Arena di Verona
  • l'Accademia nazionale di S. Cecilia di Roma
  • l'Istituzione dei concerti e del teatro lirico Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari (ora, Fondazione teatro lirico di Cagliari)

A questi si aggiunge la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari.

Le 13 istituzioni concertistico-orchestrali (ICO) sono:

  • la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche
  • l’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari
  • la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento
  • la Fondazione Orchestra Regionale Toscana
  • l’Istituzione Sinfonica Abruzzese
  • la Fondazione I.C.O. Tito Schipa di Lecce
  • la Fondazione I Pomeriggi Musicali di Milano
  • la Fondazione Orchestra sinfonica e Coro sinfonico Giuseppe Verdi di Milano
  • la Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto
  • la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana
  • la Fondazione Arturo Toscanini di Parma
  • la Fondazione Ottavio Ziino Orchestra di Roma e del Lazio
  • la Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo
  • l’Associazione Orchestra della Magna Grecia di Taranto e Potenza.

A queste realtà si aggiungono le moltissime orchestre autogestite, prevalentemente da parte di privati, che hanno un’attività molto variegata, perlopiù occasionale e che coinvolgono dunque persone in regime di libera professione “a chiamata”. Quest’ultimo universo autogestito è impossibile da mappare completamente.

Quante sono le persone che lavorano in regime di libera professione

Una strada possibile sarebbe capire quante sono le partite iva. Ogni partita iva ha infatti un codice di riferimento (codice ATECO), che identifica il settore di riferimento, in modo da rendere più agevole per l’Agenzia delle entrate fare studi di settore. Il due codici ATECO per le attività musicali sono 90.01.09 altre attività di rappresentazioni artistiche” destinato per gli esecutori/esecutrici e i concertisti e le concertiste, e 90.03.09, altre attività di creazioni artistiche” per i compositori e le compositrici.  Chiaramente non si distingue qui fra musica classica e musical leggera e pertanto non è possibile da questo dato estrapolare il numero di persone professioniste che lavorano nell’ambito della sola musica classica. Sono invece escluse dalla classe 90.01 le attività di agenti o agenzie teatrali per conto di singoli (codice Ateco 74.90), le attività di casting (78.10) e le creazioni letterarie (90.03).

Dal Ministero dell’economia e delle finanze ci fanno sapere che non hanno il numero di questi professionisti e imprese; l’unico dato in loro possesso è questo: per l’anno d’imposta 2020 sono state presentate 4241 dichiarazioni iva per il codice ateco 90.01.09, ma va precisato che le persone aderenti ai regimi agevolati sono esentati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione annuale, e dunque queste ultime, che sono verosimilmente un’ampia parte delle persone più giovani, non rientrano in tale computo e non vengono dunque mappati.

Quante persone lavorano nel mondo dello spettacolo

Un altro modo per inquadrare quante sono le persone professioniste della musica sono le posizioni previdenziali attive all’INPS. Le statistiche più recenti riguardano il 2021 e provengono dall’Osservatorio lavoratori dello spettacolo e dello sport. Nel complesso, il numero di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo (inclusi anche attori, attrici, registi e registe) con almeno una giornata retribuita nell’anno è stato di 312 123, con una retribuzione media annua di 10 287 euro e un numero medio annuo di 86 giornate retribuite. Considerando solo il gruppo professionale di direttori/direttrici di orchestra, concertisti/concertiste, orchestrali, lavoratori e lavoratrici autonomi esercenti attività musicali, sono un totale di quasi 30 mila persone: 15 mila al nord, 7 mila nelle regioni del centro e 8 mila al sud. Quelli con almeno una giornata lavorativa registrata all’INPS sono aumentati del 26% rispetto al 2020.

Quante persone studiano musica

Un altro indicatore utile è il tasso di occupazione dei diplomati e delle diplomate al conservatorio e agli istituti musicali e capire dove lavorano.

Secondo i dati MIUR, ci sono 59 conservatori di musica in Italia (percorsi AFAM, Alta formazione artistica, musicale e coreutica), che danno lavoro a 6606 docenti (2018 dei quali a tempo determinato) e che diplomano 6611 persone l’anno (dato 2021), mentre 24 238 sono gli studenti attuali.

Gli istituti superiori di studi musicali sono invece solo 18, e danno lavoro a 1148 docenti e diplomano 911 persone l’anno.

Le scuole secondarie superiori che hanno indirizzi di studio dedicati alla musica, e non rientrano nei percorsi AFAM., sono circa 180, come si apprende da questa lista.

Quante persone studiano musica e trovano lavoro

Il dato più solido in merito all’occupazione dopo il diploma è fornito da Almalaurea, che analizza il profilo di laureate e laureati, anche dopo più anni dal conseguimento del titolo. Purtroppo però, ci confermano da Almalaurea, i dati più aggiornati sulle persone diplomate con un percorso AFAM risalgono al 2015. L’indagine aveva coinvolto 2830 persone diplomate da 16 istituzioni AFAM di primo e secondo livello e di vecchio ordinamento, del 2014 e del 2013, intervistate, rispettivamente, a uno e due anni dal conseguimento del titolo. Quello che emergeva era che dopo un paio d’anni era occupato il 72% delle persone diplomate di secondo livello e il 45% di quelle di primo livello. Il 22% delle persone diplomate non lavorava né cercava lavoro – probabilmente perché impegnate in altre attività di studio – e il 25% stava attivamente cercando lavoro. In ogni caso, una persona su tre che lavora nel settore era insoddisfatta: stava cercando un lavoro migliore di quello che aveva.

Che lavoro fanno le persone che hanno studiato musica

Attenzione, i numeri non sono riferiti solo a persone musiciste: la maggior parte di chi ha acquisito un titolo di studio legato alla musica negli ultimi anni insegna a scuola. Meno di una persona su cinque, a due anni dal titolo, si dedicava ad attività di composizione, musicale, canora, e una parte di queste era impegnata in attività di pittura, scultura, disegno e restauro di beni culturali. Infine,  quote residuali si osservano per professionisti che svolgono attività di regia o scenografia. In generale il 30% delle persone che hanno risposto al sondaggio di Almalaurea insegna musica, discipline artistiche o è insegnante di sostegno alle elementari; un altro 14% insegna alle medie, alle superiori o al conservatorio. Solo un terzo di questo 14%, cioè meno del 5% delle persone occupate, insegna al conservatorio a sua volta. Il 22% delle persone che lavorava dichiara  di avere un contratto a tempo indeterminato, mentre il 34,5% afferma di lavorare con contratti non standard; infine, l’11% aveva collaborazioni occasionali.