Interviste e percorsi

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Dai tuoi interessi al mondo del lavoro

I numeri delle professioni: ingegneria

Quante persone laureate in ingegneria ci sono e dove lavorano

I dati degli albi professionali

Secondo il Dipartimento centro studi della Fondazione CNI (Consiglio nazionale degli ingegneri), nel 2022 erano iscritte all’albo degli ingegneri 245 980 persone, contro le 198 433 del 2007. Il motivo è semplice: nel 2020 sono state semplificate le procedure dell’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione, con una sola prova (a distanza), che ha raddoppiato il numero di persone abilitate. Rimane comunque basso il numero di  laureati e laureate che si iscrive all’albo: su quasi 29 mila neolaureati magistrali del 2019 che dunque avrebbero potuto sostenere l’Esame di Stato, solo il 18% si è poi effettivamente iscritto all’Albo, cioè 5186 tra ragazzi e ragazze. È interessante anche che in tanti superano l’esame di stato ma poi non si iscrivono effettivamente all’Albo: su 14 mila persone abilitate nel 2020, poco più di un terzo si è poi iscritto all’Ordine degli Ingegneri. Negli ultimi 10 anni, su oltre 95 mila persone con laurea magistrale che hanno conseguito l’abilitazione alla professione di ingegnere, meno della metà è iscritto all’albo: quasi 50 mila professionisti e professioniste.

Nel complesso, quindi, le cose sono cambiate di poco: nel 2022 si sono abilitate 2000 persone in più rispetto al 2021, un incremenento dello 0,8%. L’Ordine con il maggior numero di iscrizioni è quello di Roma (oltre 22 mila), seguito da Napoli (circa 13 400) e Milano (poco meno di 12 mila iscritti). Questi tre ordini da soli comprendono poco meno di un quinto di tutti gli ingegneri el ingegnere appartenenti all’Ordine in Italia.

Fra le persone neoiscritte, cosiddette “iuniores”, la regione con il maggior numero di nuovi iscritti è la Campania (1803, circa 150 in più rispetto al 2021), seguita dalla Sicilia (1291 ), dal Lazio (1257 iscritti) e, solo al quarto posto, dalla Lombardia con 1.241 ingegneri e ingegnere iuniores.

Ingegneri - Zanichelli - Cristina Da Rold
Infogram

Età e genere

La componente femminile traina le nuove iscrizioni. Stando ai dati di Inarcassa (Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti), nel 2021 si contavano 82219  ingegneri iscritti, per il 15,7% donne. Nel 2000 erano 38301, con il 5,1% di presenza femminile. Fra i giovani under 30 le ragazze sono addirittura il 36,1% e il 32,7% fra i 31-35 enni.

Il 6,5%, tra ingegneri e ingegnere, ha meno di 30 anni, il 14,9% ha oltre 65 anni. Eppure, la percentuale di under 35 non è cambiata come numero assoluto, ed è leggermente variata in percentuale sul totale. Nel 2000 i giovani erano il 42% degli ingegneri iscritti a Inarcassa, nel 2021 erano il 45%. I professionisti e le professioniste sono distribuiti in modo omogeneo per le varie fasce d’età: un ingegnere su quattro ha meno di cinque anni di lavoro alle spalle.

Il reddito

Per quanto riguarda il reddito medio, nelle regioni del nord si parla di 44 mila euro netti annui, al centro di 33 mila euro annui, mentre nel Meridione ci si assesta intorno ai 23 mila euro annui, con variazioni significative fra regioni: ai 27 mila euro dell’Abruzzo e ai 26 mila della Sardegna si contrappongono i 17 mila euro annui in Calabria.

La differenza di reddito fra uomini e donne è impietosa: 38 mila euro netti annui per gli uomini e appena 20 mila euro per le donne: nel nord si passa dai 49 mila ai 26 mila euro, al centro dai 38 mila ai 19 mila euro per le professioniste, al sud dai 25 mila ai 14 mila euro annui. Questo gap vale in tutte le fasce di età, con particolare rilevanza fra le donne in età da “famiglia”. Fra gli under 30 i ragazzi guadagnano 15 mila euro annui, le ragazze 12 mila, fra i 31-35 enni i ragazzi 23 mila, le ragazze 16 mila, fra i 36-40 enni gli uomini 33 mila e le donne 19 mila, fra i 41-45 enni i maschi 39 mila e le femmine 23 mila, fra i 46-50 enni gli uomini 45 mila e le donne 29 mila euro.

Si osserva anche un netto calo dei redditi negli ultimi 15 anni, dal 2007 al 2020: nel nord 15 anni fa il reddito medio era di 57 mila euro netti l’anno, oggi di 44 mila; al centro di 47 mila, oggi di 33 mila; al sud di 31 mila euro annui, oggi di 23 mila. Chiaramente parliamo degli iscritti a Inarcassa.

In altri termini, 16 mila ingegneri guadagnano meno di 10 mila euro annui netti, altri 14 mila meno di 16 mila euro, solo 6 mila oltre 50 mila euro.

Laurea e prospettive di lavoro

Le neoingegnere sono un terzo dei neo ingegneri. Stand alla rilevazione di Almalaurea, nel 2021 hanno conseguito una laurea triennale in ingegneria 5236 ragazze e 14 445 ragazzi, e una laurea magistrale 4044 ragazze e 11 309 ragazzi. Rispetto al 2004, sono stati fatti molti passi in avanti: all’epoca le neolaureate triennale in ingegneria erano appena 1150.

Eppure, a 5 anni dal conseguimento del titolo, sebbene le ragazze che lavorano si siano laureate con un voto leggermente più elevato e in un tempo minore, guadagnano meno dei colleghi maschi. Le giovani donne guadagnano infatti 1688 euro mensili netti, gli uomini 120 euro in più: 1781 euro. Analizzando la situazione lavorativa nel 2021 dei laureati e delle laureate del 2018, si nota che il 5,5% lavora nel pubblico e il 94% nel privato; la metà nell’industria, il 10% è consulente, il 12% lavora nel mondo dell’informatica.